Meloni vs Letta: il confronto diretto su Europa, energia, fisco, migranti, ambiente, diritti - Di Maio, commissione inchiesta su Russia e partiti

2022-10-08 23:30:47 By : Ms. Angela Zhang

Per la prima volta nella nostra storia la politica estera e' entrata in casa nostra in maniera dirompente. Se ci sono partiti che hanno preso soldi da Putin" sono partiti che "ci hanno reso dipendenti da Putin". Lo ha detto Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, rilanciando, a Tagada' su La7, la necessita' di una commissione d'inchiesta sui rappporti fra i partiti italiani e la Russia, perchè ci sono "più ombre che luci e dobbiamo accertarle".     "Noi abbiamo delle evidenze di legami politici". La Lega "ha un accordo" con il partito di Putin, ha ribadito. 

Tra le 18 e le 20 di oggi si è tenuto l'atteso confronto diretto tra la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il segretario del Partito democratico Enrico Letta. I due leader si sono trovati concordi sulla collocazione europeista e atlantista, sulle sanzioni alla Russia, sul sostegno all'Ucraina e sul contrasto al caro-bollette. Distanti sull'Unione europea, sul Pnrr, su lavoro e reddito di cittadinanza. Si sono attaccati a vicenda sugli alleati, sulle migrazioni, sulle riforme costituzionali. Sul finale un momento di distensione, con il punto che più li avvicina: "No a un governo di unità nazionale dopo il 25 settembre". Il servizio di Alberto Gioffreda per RaiNews 24

"La campagna di vaccinazione è patrimonio del paese e non di un governo o di una parte, per questo ho chiesto a tutti i leader politici di dire con chiarezza come la pensano e cosa si farà sulla campagna di vaccinazione". A dirlo è il ministro della Salute Roberto Speranza a margine di un appuntamento elettorale al teatro Salone Margherita di Napoli. "Ho chiesto ormai da settimane a Giorgia Meloni un confronto su questa situazione perché gli italiani hanno il diritto di sapere come la pensa" conclude il ministro.

Un gruppetto di no vax ha atteso l'arrivo di Speranza per rivolgergli alcuni cori:  "assassino", "criminale", "servo del capitale". Le forze dell'ordine hanno formato un cordone per tenere il gruppetto lontano dall'ingresso del Salone Margherita. Alla protesta si sono aggiunti alcuni esponenti di Italexit, che hanno esposto uno striscione che recita: "La Campania con te non ha Speranza". I primi contestatori hanno mal accolto i sostenitori di ItalExit, affermando di non volere essere strumentalizzati. I secondi sono stati quindi costretti a piegare la parte dello striscione dove campeggiava il simbolo elettorale.

"Voto giusto o voto utile? Rispettiamo quello di tutti, per noi è prima di tutto voto necessario, gli altri li conosciamo". Così Luigi De Magistris a margine di un'iniziativa elettorale di Unione popolare, a Perugia. "Il bello di questa campagna elettorale - ha aggiunto - è che chi ha votato per l'invio delle armi si dice pacifista, quelli per votano per aiutare i super ricchi dicono che stanno con i poveri poi ci sta chi si scopre di sinistra in campagna elettorale". Ricordando l'investitura ricevuta da Mélenchon, ha aggiunto: "Abbiamo Conte che ha detto sono il Mélenchon italiano, poi è venuto Mélenchone ha detto 'non ti conosco'. Noi siamo quelli di sempre".

"Si sta costruendo un progetto politico di sinistra, ambientalista, pacifista, che mette la costituzione antifascista al centro, fatta di persone coerenti e credibili", ha inoltre sostenuto l'ex sindaco di Napoli, "vogliamo dare subito dei segnali appena arriviamo in parlamento: ridistribuzione delle ricchezze, svolta nella guerra, svolta nell'ambiente, ripristinare i diritti negati a cominciare dalla sanità pubblica, perché ancora non si è fatto niente nonostante due anni di pandemia".

Un candidato nella lista di Noi di Centro, nuovo partito fondato da Clemente Mastella, si è ritirato dalla competizione elettorale e ha annunciato il suo sostegno a Forza Italia. È la decisione di Salvatore Scarfiglieri, 59 anni, candidato in seconda posizione nella lista "Noi Di Centro Europeisti" alla Camera nel collegio plurinominale di Napoli e provincia. Scarfiglieri annuncia la sua decisione in una lettera nella quale scrive che la scelta "è motivata dalla necessità di rafforzare l'area di centro del centrodestra".

Il leader di Azione-Italia Viva, Carlo Calenda, ha organizzato una sorta di filo diretto, nominato 'Controdibattito 2+1', sui social per interloquire quasi in diretta durante il confronto in corso al Corriere. L'ex ministro attacca il clima a suo giudizio troppo conciliante: "Un dibattito fra Sandra e Raimondo senza alcun senso", è il suo giudizio tranchant.  "Ci sono due leader di partito che non possono garantire per il resto della coalizione che sulla politica estera ci sarà sempre una linea comune. Noi abbiamo sempre avuto una posizione chiara: Nessuna delle persone che candidiamo votera' mai una cosa diversa", ha inoltre attaccato Calenda, evidenziando poi come i due leader non abbiano detto nulla sul rigassificatore di Piombino

Il tema dello scostamento di bilancio continua a creare attrito nella coalizione di centrodestra. Meloni, durante il confronto con Letta, ha detto che sarebbe un'extrema ratio. Salvini, intervenendo a un'iniziativa sulla scuola a Firenze, ha detto: “Servono soldi, subito, non capisco perché Giorgia tentenni”. Ha spiegato il segretario della Lega: "La preoccupazione degli italiani in questo momento sono le bollette. Si devono mettere sul tavolo 30 miliardi di euro per aiutare gli italiani a pagare le bollette. Subito. Chi dice no a un intervento non conosce il proprio paese. Come si fa a non capire? Occorre mettere ora 30 miliardi a debito, come abbiamo fatto con il Covid, in attesa che l'Europa intervenga nei prossimi mesi". 

Nella stessa sede, andando nello specifico del tema della scuola, Salvini ha definito “una vergogna inaccettabile” la mancanza di insegnanti di sostegno e ha anche parlato delle scuole paritarie: "Se qualcuno pensa di poterne fare a meno è un incosciente, un folle che vive su Marte. Se pensi che le scuole paritarie siano quelle dei ricchi ignori volontariamente. Non ci sono per la Lega scuole di serie A e di serie B, come non esistono studenti di serie A o serie B. Vogliamo crescere in un Paese libero?

Giorgia Meloni, nel corso del confronto con il segretario Pd Enrico Letta ospitato dal Corriere delle Sera, ha detto: “Il governo socialista portoghese ha portato a Gentilioni la sua proposta di aggiornamento e il commento è stato 'molto interessante'. Se lo chiede il Portogallo va bene e se lo chiediamo noi non va bene?”. All'ex presidente del Consiglio, oggi commissario Ue all'Economia, i cronisti, prima di un'audizione in commissione a Strasburgo, i cronisti hanno chiesto quasi in tempo reale se conferma che Lisbona otterrà la modifica: “E chi l'ha detto?”, ha risposto Gentiloni.

Dopo dieci domande a cui i due leader hanno risposto uno per volta nello stesso tempo, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana rivolge alcune domande individuali, e sono la tematica dell'ambiente e quello dei diritti civili a fare alzare un poco i toni a un dibattito in grandissima parte pacato. Letta accusa la destra di essere negazionista sulle tematiche ambientale, Meloni respinge fermamente l'accusa e mette in dubbio la scelta dell'elettrico per la mobilità: "Lo produce la Cina consumando carbone". Poi parte un siparietto sul pullman elettrico su cui il segretario del Pd viaggia durante la campagna elettorale: "'T'ha lasciato a piedi...", stuzzica la Meloni. "Non mi ha lasciato a piedi - puntualizza subito Letta - abbiamo tre mezzi che vengono usati in modo alternativo. Quindi è una fake news del tuo sistema mediatico". Qui Meloni ride e domanda "e quale sarebbe il mio 'sistema mediatico'?", con Letta che precisa "Libero e Giornale".

 Sui diritti civili Meloni si dice contraria all'adozione alle coppie omogenitoriali: "A bambini che hanno già sofferto bisogna garantire il massimo, che per me è un padre, una madre, la stabilità della coppia". "Ai bambini conta che sia dato amore, ma tu vuoi normare questo amore", replica Letta.

Meloni si è detta certa della tenuta della coalizione di centrodestra, sottolineando come già amministri regioni e comuni. Letta ha rivendicato l'esperienza del governo Draghi: “Ha funzionato, è stato un delitto farlo cadere”. In conclusione, alla domanda di Fontana sull'ipotesi di nuovi governi di larghe intese nella prossima legislatura, Letta risponde: "Questo lo escludiamo all'unisono" e Meloni di rimbalzo: "Sì, lo escludiamo, sono 4 sì", entrambi sorridono.

Il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana interpella i due leader sulle riforme costituzionali. 

Meloni: "Vorrei un sistema che garantisse il vincolo tra elettore e governo  e la stabilità dei governi. Non mi stupisce che sia contrario chi ha governato 10 anni senza vincere un'elezione. Il semi-presidenzialismo alla francese, che proponiamo, era la proposta della bicamerale guidata da Massimo D'Alema. Non accetto che dopo che la sinistra che ha fatto la pessima riforma del Titolo V e tentato quella di Renzi ora ponga veti"

Letta: “Berlusconi ha spiegato che la riforma presidenziale prevedeva di dare il benservito all'attuale presidente della Repubblica. È evidente che è il modo peggiore di iniziare a parlare di riforme di Costituzione. La Carta del '48 ha salvato l'Italia per 75 anni”. 

Continua il confronto diretto tra la presidente di Fratelli d'Italia e il segretario del Partito democratico.

Letta: “Serve un'alta corte sopra il Csm, va introdotta in Costituzione. Il vice-presidente del Csm dovrebbe essere indicato dal presidente della Repubblica, non eletto dalle correnti. La lotta alla corruzione e alla criminalità è un capitolo importante del Pnrr. Quei fondi vanno protetti”.

Meloni: “Ci vuole una riforma della giustizia più coraggiosa del Csm, e serve la certezza della pena. Mi considero una garantista in fase di esecuzione del processo, una giustizialista in fase di esecuzione della pena. Il sovraffollamento carcerario si risolve con nuove carceri, non diminuendo le pene”

I leader rispondono sul delicato tema delle migrazioni, attorno al quale le coalizioni si dividono da molti anni

Meloni: "Per anni si sono sovrapposti due temi diversi: profughi e migranti economici. Penso vadano gestiti separatamente, penso che non possiamo farci fare la selezione all'ingresso dagli scafisti. Serve una missione europea che tratti con la Libia per impedire la partenza dei barconi, servono hotspot in Africa gestiti dalla comunità internazionale. Lo strumento per gestire gli ingressi in Italia è il decreto flussi. Il paradosso delle politiche della sinistra è aver azzerato le quote di immigrazione legale".

Letta: "Noto che Meloni non parla più di blocco navale. La questione non può che essere gestita a livello europeo, ma un'Europa che concede il veto agli Orban di turno non va da nessuna parte. Orban dice che il suo paese deve essere omogeneo dal punto di vista etnico e razziale. Negli altri grandi paesi europei esistono diversità e integrazione. La storia ci dice che solamente una politica migratoria comune può tutelare i nostri interesse, o ci ritroveremo da soli. Le altre politiche necessarie sono Ius scholae e riapertura del decreto flussi, o le nostre imprese si fermeranno"

La successiva domanda del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana è su lavoro, precarietà, reddito di cittadinanza. 

Letta: la vera emergenza migratoria oggi sono i ragazzi che vanno all'estero a cercare lavoro. Bisogna eliminare gli stage come strumento di accesso al lavoro. Servono contratti di primo impiego che consentano ai giovani di uscire di casa a 20-24 anni come in Germania o in Svezia, non a 30. Lotta alla precarietà vuol dire poi applicare un salario minimo: la dignità del lavoro è fondamentale. Il reddito di cittadinanza? Una misura di contrasto della povertà è fondamentale, ma deve cambiare sul rapporto con il lavoro, su cui non ha funzionato. 

Meloni: "Io non credo che il salario minimo risolva il problema. I contratti collettivi hanno già dei minimi. La ragione dei salari bassi in Italia è la tassazione troppo alta. Va abbassato il cuneo fiscale per i redditi fino a 35 mila euro. L'altro grande obiettivo è favorire l'assunzione: alle imprese dobbiamo dire, più assumi meno tasse devi allo Stato. L'errore del reddito di  cittadinanza è mettere sullo stesso piano chi non è in condizione di lavorare e chi lo è"

Meloni: Non ci sono condoni nel programma di Fratelli d'Italia, serve rispetto delle regole, ma bisognerebbe far funzionare i condoni che ci sono già stati e sono bloccati dalla burocrazia. Proponiamo la possibilità di dilazionare la cartelle. Ora  va colpita l'evasione delle big company, del lavoro nero, delle aziende gestita da extra-comunitari aperte e chiuse dopo due anni. Evasioni stimate per miliardi di euro.

Letta: "Il governo di cui tra 2008 e il 2011 ha fatto parte Giorgia Meloni ha fatto aumentare il debito pubblico. Una importante misura sul fisco è sostituire l'anticipo dell'Iva con un'autodichiarazione, non si può chiedere alle piccole imprese di finanziare lo stato in questo modo"

Letta: "Accanto alla vicenda delle bollette abbiamo un'unica proposta di riduzione fiscale, quella sul lavoro, che permetterebbe ai lavoratrici e lavoratori di avere un salario più solido, una mensilità in più, di fronte a questa inflazione. Abbiamo indicato coperture nel nostro programma, dal riordino dei sussidi alla lotta all'evasione fiscale. Crediamo sia fare una politica economica credibile, come stiamo facendo oggi, insieme all'Europa e in modo efficace, sapendo che stiamo su una montagna di debito pubblico"

Meloni: "Noi proponiamo una flat-tax incrementale e il taglio del cuneo fiscale, che avevamo già chiesto al governo Draghi. Un segnale sarebbe una tassa piatta al 5% ai premi di produzione, ai benefit: il lavoratore deve sapere che se lavora meglio non verrà disturbato dallo Stato"

Meloni: "Il tema del disaccoppiamento tra gas e energia si può affrontare anche a livello nazionale, se l'Europa non arriva in tempo. I fondi si possono trovare nell'extragettito, negli extra-profitti, uno scostamento di bilancio sarebbe l'extrema ratio. Ma se lo facessimo senza price cap regaleremmo soldi dei nostri figli alla speculazione"

Letta: "Anche noi pensiamo sia necessario disaccoppiare gas e energia, e poi entrare in una fase di prezzi amministrati. Quando il mercato non funziona, come in questo caso, c'è bisogno di intervenire.  Intanto bisogna continuare a diversificare, sulle rinnovabili e su altre fonti di approvvigionamento dell'energia"

Questo il terzo tema del confronto. Inizia Letta: "Quelli del PNRR sono soldi europei, più di quanto se ne siano mai visto. Lì dentro ci sono aule moderne per la scuola, politiche attive per il lavoro, il contrasto della siccità, l'Alta velocità. L'idea di rinegoziare dice una sola cosa all'Europa: noi siamo inaffidabili"

Meloni: "Gran parte dei fondi del PNRR sono a debito. Io penso che siano un'occasione e vadano spesi nel migliore dei modi. Ma mi pare intelligente dire che si possa aggiornarlo. Anche il Portogallo ha avanzato una richiesta di revisione, e il commissario Paolo Gentiloni si è detto interessato"

Replica Letta: "Fratelli d'Italia non ha mai votato a favore del Next Generation EU, in sede europea. Registro che prima si parlava di rinegoziazione, ora solo di aggiustamenti". Controreplica di Meloni: "Abbiamo sostenuto che l'Europa facesse debito comune per affrontare la pandemia. Non abbiamo mai votato contro, ci siamo astenuti in alcuni passaggi, in Europa e in Italia"

Questa la seconda domanda del direttore del Corriere Luciano Fontana. La risposta di Meloni: “Davvero un'unione nata come Comunità del carbone dell'acciaio si può dire che abbia fatto perfettamente il suo lavoro se ora si trova in difficoltà su materie prime ed energia. Siamo per il principio di sussidiarietà: non faccia Bruxelles quello che Roma può fare da sola e Roma non faccia da sola quello che può fare meglio l'Unione europea".

La risposta di Letta: “Se l'Europa non funziona è perché ci sono paesi come che vogliono il diritto di veto. Bisogna poter decidere a maggioranza. Ungheria e Polonia hanno fatto di tutto per frenare Next Generation EU. Bisogna arrivare a poter intervenire efficacemente in tutti campi: la salute, il sociale, una politica migratoria comune”

Meloni replica: “Nei programmi degli alleati del Pd c'è lo stop all'invio alle armi, non avviene in nessun partito di centrodestra". Controreplica di Letta: “Con Fratoianni e Bonelli c'è un accordo elettorale, non di governo”

È iniziato il confronto tra Letta e Meloni ospitato dal Corriere della Sera. La prima domanda del direttore Luciano Fontana è: “Quanto è forte l'impegno a sostenere l'Ucraina? Le sanzioni funzionano?”. Risponde Letta: Letta: “Il 24 febbraio non ci aspettavamo di vedere i carri armati russi in Ucraina. Abbiamo deciso immediatamente di scendere in piazza di fronte all'ambasciata russa. Da quel momento non abbiamo mai mollato, siamo sempre stati tenacemente a favore della resistenza ucraina. L'unico modo per difenderla erano le sanzioni e devono rimanere. La libertà, e la democrazia sono la cosa Con l'europa e con gli europei. Evidentemente stiamo pagando un costo, dobbiamo intervenire perché famiglie e imprese non siano colpite eccessivamente. Meloni: “L'Italia deve difendere i valori occidentali della libertà e della democrazia. Non abbiamo avuto nessuna titubanza a schierarci contro l'invasione russa. Non c'è alcun dubbio che un governo di centrodestra non cambierebbe poltica. Penso che gli ucraini stiano combattendo una guerra che riguarda anche noi, un'Italia che scappa dalle sue responsabilità pagherebbe questa scelta. Dall'inizio del conflitto abbiamo chiesto che il governo italiano si attivasse per un fondo di compensazione per le nazioni più esposte alle conseguenze delle sanzioni. Le sanzioni sono efficaci, ma devono essere compensate”

Inizia tra poco il confronto diretto ospitato dal Corriere della Sera tra la Presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il segretario del Partito democratico Enrico Letta, nel quale, annuncia il quotidiano milanese, i due leader presenteranno “programmi, strategie e visioni per l'Italia”. Tuttavia, per il leader di Italia Viva, l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, “in un paese civile è necessario un confronto a quattro e non solo Letta e Meloni, ma perché non lo fanno? Perché la Meloni ama alla follia che sia Enrico Letta a essere l'unico interlocutore, perché Enrico Letta è il migliore amico di Giorgia Meloni. Le sta facendo la campagna elettorale tutti i giorni”. Su Telelombardia Renzi aggiunge che “il buon Calenda”, il cui partito Azione è alleato di Iv nella lista unitaria del Terzo polo, "ha deciso di fare una contro diretta: si collegherà per rispondere alle domande che non gli vogliono fare. Però la verità è che ci sono quattro schieramenti: c'è il Movimento 5 Stelle, c'è la lista nostra con Calenda e Italia sul serio, c'è la Destra con Salvini e Meloni e c'è la Sinistra con Di Maio e Letta. Se volete votare Letta, votate Di Maio; se volete votare Salvini, votate Meloni; ma se invece volete votare persone serie ci siamo noi".

Il senatore Adolfo Urso, componente Esecutivo Fratelli d’Italia e presidente del Copasir sarà da questo pomeriggio “a Washington per tre giorni di incontri in cui illustrerà il programma di Giorgia Meloni in politica estera, difesa e sicurezza e sui temi della cooperazione scientifica, tecnologica, economica e industriale”, fa sapere l'ufficio stampa del senatore, aggiungendo che “incontrerà i principali think tanks americani, istituti e centro studi geopolitici, i rappresentati delle aziende italiane in Usa e delle aziende Usa in Italia, il direttivo della Niaf e altri rappresentati della Comunità italiana, esponenti del Congresso componenti le commissioni intelligence, difesa, esteri e bilancio, politologi, analisti e consiglieri di politica estera e difesa. Urso ribadirà  la necessità che l’amministrazione americana realizzi una politica energetica che possa contribuire a fronteggiare le conseguenze della guerra e delle sanzioni sul sistema produttivo dei Paesi più esposti e solleciterà l’impegno Usa sui temi di prioritario interesse strategico italiano a cominciare dalla Libia e nel Mediterraneo”.

"Mi auguro che si riprenda a investire sul lavoro e un po' di meno sul Reddito di cittadinanza inteso come rendita di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza ha una sua funzione sociale soltanto nel momento in cui viene visto come corsia di emergenza". Lo afferma Gianluigi Paragone, leader di Italexit, in una diretta Facebook da Ferrara. "Bisogna rieducare nuovamente i giovani a capire l'importanza dell'edilizia, dei cantieri e del saper stare sui cantieri", ha citato come esempio parlando di Superbonus. "Molta manodopera impiegata sui ponteggi e' straniera, molti arrivano dall'est, per esempio dall'Albania dove, mi dicono, sono molto bravi a fare i muretti a secco. Questo era un pezzo della conoscenza italiana, del saper fare italiano. Perché lo abbiamo smarrito?", conclude. 

 "Noi ci siamo. L'autonomia e' una delle nostre priorità. Fra l'altro, è un impegno che tutto il Centrodestra si e' assunto scrivendolo  nero su bianco nel programma della coalizione. Sono d'accordo con il presidente della Regione Luca Zaia: si tratta di una riforma che è prevista dalla nostra Costituzione per rendere l'architettura istituzionale del nostro Paese più moderno ed efficiente". Così il senatore Antonio De Poli (Noi Moderati - Udc) commentando le parole del presidente della Regione Luca Zaia sull'autonomia. "Bisogna dire basta alle fake news. Siamo stanchi della narrativa secondo autonomia vuol dire fare un regalo al Nord ai danni del Sud. Non è così: non è una battaglia del Nord contro il Sud. Detto questo, io credo che ad oggi le resistenze piu' importanti arrivano dalla sinistra con Enrico Letta che dice no al regionalismo differenziato e che l'autonomia non è nella sua agenda. Quindi, il Centrodestra ha una posizione chiara e limpida, al contrario della sinistra".

''Ormai siamo a dottor Conte e mister Hide! Dopo il dietro front sui vaccini, ora è la volta della guerra e Giuseppe Conte si dice orgoglioso della controffensiva Ucraina. A che gioco sta giocando? Era pronto a presentare una risoluzione contro l'Ucraina, con il plauso dell'ambasciatore russo in Italia, e ora si dice orgoglioso? Si è espresso contro l'invio di armi all'Ucraina per consentire al Paese invaso di difendersi e ora si dice orgoglioso? Con quali armi gli ucraini avrebbero fatto la controffensiva se fosse passata la linea di non dare aiuti che Conte ha imposto al suo partito?''. Lo afferma all'Adnkronos Primo Di Nicola, esponente di Impegno Civico e candidato al Senato. ''Con queste posizioni schizofreniche e cerchiobottiste forse pensa di tenere insieme i cocci del suo partito personale, ma di certo non riuscirà a prendere in giro gli elettori facendo un giorno l'estremista e un giorno il moderato. Sulla guerra e sulla collocazione internazionale del nostro Paese Impegno Civico non ammette ambiguità: serve la massima serietà e coerenza. È molto grave che Giuseppe Conte stia con gli Ucraini a giorni alterni: ormai è come la destra, un fattore di incertezza per l'autorevolezza e la credibilità del paese'', conclude.

Depenalizzazione completa e legalizzazione della cannabis, per "imporre una 'patrimoniale' dai 4 ai 10 miliardi di euro alle mafie, sviluppare una filiera italiana e alleggerire il carico sul sistema penale". È la battaglia che l'alleanza Verdi-Sinistra Italiana porterà in Parlamento dopo le prossime elezioni. Lo hanno annunciato oggi i leader dei due partiti, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, tenendo fra le dita delle cime di marijuana durante una conferenza nei pressi di Montecitorio. "Il proibizionismo consegna alle narco mafie un enorme traffico di interessi e risorse, scarica sul nostro sistema penale e carcerario un'enorme massa di detenuti", dichiara Fratoianni aggiungendo che "legalizzare la cannabis significa consentire allo Stato di reperire rilevantissime risorse, gli studi sono diversi e variano dai 4 ai 10 miliardi di euro, che potrebbero essere incamerati nelle casse dello Stato".  P  Bonelli promette che "quando andremo in Parlamento saremo coerenti con una battaglia che di fatto in tutti i paesi d'Europa è già una realtà".

"Se noi andiamo dal 10 al 12% la destra non vince sulla parte proporzionale. La maggioranza non ce l'ha e noi diremo al Governo Draghi che è in carica di rimanere". Così il leader di Azione, Carlo Calenda, intervenendo a Tagadà su La7. Ieri Meloni detto una cosa gravissima: “E' finita la pacchia”. Dire una cosa del genere fa ridere. Io ritengo che rischiamo di mettere al governo persone inesperte".

“Siamo favorevoli al mantenimento del superbonus, ma abbassandolo all'80%, ma tutti gli impegni che lo Stato aveva assunto precedentemente devono essere mantenuti'', lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia. "Tuttavia è giusto che lo Stato vigili, con le apposite autorità, sulle eventuali frodi che sono state compiute e che applichi sanzioni durissime. Chi ne ha approfittato irregolarmente ha fatto un grave danno all'intera comunità, speculando su una misura utile a fare riprendere l'economia del paese", ha aggiunto.

"Per fare il Ponte sullo Stretto ci vorranno 4 anni, tra i 7 e 8 miliardi di costo. Potrebbe essere per  il capodanno 2026? Sì, se i tempi vengono rispettati quello dovrebbe  essere". Così Matteo Salvini, ospite di “Un giorno da Pecora”, su Radio 1, assicurando che il ponte sarà tra le priorità del prossimo governo  del centrodestra.

"Fare i conti senza l'oste, è una prospettiva fuori dall'ordine delle cose. Questa proposta non ha alcun senso, con dei vertici del Pd che hanno compiuto degli errori così gravi". Lo ha detto il leader di M5s Giuseppe Conte, intervistato dal  Foglio.it, rispondendo ad una domanda sulla proposta di Andrea Orlando di comporre dopo le elezioni un campo che vada da M5s ad Azione. "La proposta di Orlando è fuori dalla prospettiva delle cose", ha aggiunto.

''Il Sud ha capito che la proposta del  centrodestra, con Salvini al centro, è una proposta fatta di nuovo per fregare il Mezzogiorno: l'idea di rinegoziare il Pnrr e togliere la  soglia del 40% premiale per il Sud, e fare delle scelte contro il  Mezzogiorno''. Così Enrico Letta arrivando alla Cna. ''Il Mezzogiorno  può diventare un tema della campagna elettorale e una sorpresa dal  punto di vista dei risultati. Al Sud si stanno delineando una serie di interessanti e importanti dinamiche, hanno a che vedere innanzitutto  con il fatto che il M5s sta prendendo voti da destra: questo è molto  interessante in prospettiva per i collegi uninominali, molti che  all'inizio non lo erano nel Mezzogiorno stanno diventando  contendibili. E molti di questi non fanno nemmeno parte dei 60 collegi nei quali si decideranno le elezioni''.

"Io ho una personale attenzione alle  partite Iva, dove il talento si fa impresa. Quindi a me sembra necessario lavorare in una direzione: ridurre l'acconto Iva, una vera  e propria ingiustizia. E' un contributo che i professionisti devono  pagare a prescindere da quello che guadagnano". Lo ha detto la leader  di +Europa Emma Bonino a Rainews 24. "Per quanto riguarda il lavoro,  non si può promettere ai nostri giovani un brillante futuro se poi non c'è lavoro e li costringiamo ad andare all'estero. Sia chiaro, sono  molto d'accordo che i ragazzi vadano fuori, conoscano altre lingue,  altre mentalità e altre prospettive di vita. Quello che mi dispiace -  ha aggiunto Bonino - è che poi questi giovani non troveranno mai  conveniente ritornare nel nostro Paese. Si noti anche che i giovani  sono molto sensibili ai diritti civili, cosa che ai partiti  tradizionali non passa nemmeno per la testa", ha concluso.

"Oggi accompagnando mio figlio Adriano al suo primo giorno di scuola di questo nuovo anno, ho gioito nel vedere, finalmente, i visi sorridenti dei suoi e delle sue compagne.  Anche perchè la scuola ha pagato un costoaltissimo negli anni della pandemia. "Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni dell'Alleanza Verdi Sinistra."E in due anni e mezzo è aumentato, ancora di più,- prosegue illeader di SI -  il divario sociale in base alla famiglia diorigine.Questi anni hanno acceso un faro, in maniera drammatica, su ciòche noi diciamo da tempo: l'ascensore sociale che potrebbe permettere al "figlio dell'operaio di diventare dottore" si è drammaticamente fermato al pianterreno. Per questo, guardando Adriano entrare a scuola, ho pensato- conclude Fratoianni - a quando sarebbe utile investire moltepiù risorse per ristrutturare e costruire nuove scuole con ampispazi, fuori e dentro, riducendo il numero degli studenti perclasse a 15, estendendo il tempo pieno in tutta Italia erendendo davvero gratuita l'istruzione: dall'Infanzia all'Università.  Una scuola pubblica, laica, inclusiva, gratuita per tutti e tutte.  Nelson Mandela diceva che "l'istruzione èl'arma più potente che abbiamo per cambiare il mondo".

"Tutto il Mezzogiorno diventa uno dei terreni più interessanti e più contendibili rispetto a tutte le previsioni che erano state fatte, quindi meglio rispetto a quelle previsioni". Lo ha detto Enrico Letta parlando ai candidati del Pd. "Ogni due giorni porteremo una focalizzazione di proposte. Da adesso in poi ci sarà un lavoro molto concreto. Troverete molti spunti e tanti argomenti di una campagna che si fa casa per casa, strada per strada. Ce la stiamo giocando in modo determinato e con il massimo impegno possibile". “Ieri - ha rimarcato - abbiamo presentato la Carta del Sud, l'abbiamo chiamata la Carta di Taranto, la porteremo in giro per tutto il Mezzogiorno. Ovviamente, è molto focalizzata, sono sette punti su proposte molto precise che hanno a che vedere con il lavoro, con il Pnrr, con la transizione ecologica, con la società, con la lotta alla criminalità organizzata. Questo metodo sarà il metodo delle prossime giornate”

"Nel nostro programma abbiamo progetti per dare lavori stabili ai giovani, in modo che nessuna forma di apprendistato sia retribuita con meno di mille euro al mese, che è il minimo indispensabile per vivere oggi in una grande città. Ma noi vogliamo che i ragazzi possano avere un futuro, possano fare. Renderemo estremamente conveniente alle aziende assumere un ragazzo al primo impiego, eliminando per tre anni ogni tassa su quel ragazzo. Quindi avranno una grande convenienza ad assumere giovani" così Silvio Berlusconi a Radio Rtl

"Il centrodestra ha la possibilità di governare cinque anni, sarebbe stupido se la sprecasse". Lo dice Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d'Italia, a La Stampa. Giorgia Meloni, aggiunge, "non ha mai parlato di 'larghe intese', per lei è una bestemmia, come 'inciucio'". Crosetto, tuttavia, sottolinea che, anche se "ci sarà un governo di centrodestra, fatto dalle migliori energie del centrodestra italiano, dei conservatori", "ci saranno momenti in cui quel governo dovra' chiamare l'opposizione a un senso di responsabilità istituzionale per affrontare situazioni drammatiche che il paese vivra' in autunno. Tutti dovranno aiutare, buttare acqua sul fuoco. E' tutt'altra cosa da un governo multicolore, di larghe intese".