COMISO (RAGUSA) - Era sul muro del terrazzo di una casa, e non su un'impalcatura come si è appreso per la prima volta, al 66enne morto a Comiso che forse è caduto dopo essersi proteso in avanti nel tentativo di aprire e liberare la cassetta dell'impianto di metano, dove erano collocati alcuni piccioni. Un gesto fatale e imprudente che costò la vita a Francesco Occhipinti, muratore. L'uomo stava effettuando dei lavori di ristrutturazione in una piccola palazzina nel centro storico del paese, in contrada Immacolata. L'uomo era solo, nessuno si è accorto dell'accaduto.

Un altro operaio, che si trovava all'interno dell'edificio per altri lavori, ha sentito il tonfo ed è corso, seguito subito dopo da altri abitanti della zona. L'uomo è morto sul colpo. Ad accertare la morte è stato il medico legale Giuseppe Algieri. Sul posto gli agenti della Questura di Comiso e della Polizia scientifica, che hanno effettuato i rilievi. Dell'accaduto è stata informata il sostituto procuratore di turno Martina Dall'Amico.