ROMA - Batterie per cellulari, metallo per i ponteggi, plastica per i braccioli delle sedie da ufficio. Ma l'elenco potrebbe essere molto lungo, e arrivare fino alle biciclette e ai giocattoli. Molte filiere subiranno le conseguenze della chiusura del porto di Ningbo, dall'edilizia all'arredamento e all'elettronica. "Mentre quasi tutto il cibo che vendiamo proviene dall'Italia, buona parte del non food arriva dai mercati dell'estremo oriente, e Ningbo non è un porto qualunque, è il terzo al mondo - dice Maura Latini , Ad Coop Italia - Vuol dire che biancheria, elettronica di consumo, mobili da giardino, giocattoli sono bloccati.
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