L'Ue ha un'idea: fotovoltaico obbligatorio dal 2029 - Vaielettrico

2022-06-25 02:21:15 By : Mr. Jason Huang

L’Ue potrebbe imporre l’obbligo di installare il fotovoltaico su tutti gli edifici di nuova costruzione. L’ha detto il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen presentando il piano RePowerEu per ridurre la dipendenza dal gas russo.

«Proponiamo di rendere obbligatori i pannelli solari per gli edifici commerciali e pubblici  entro il 2025, e per i nuovi edifici residenziali entro il 2029. Questo è un piano ambizioso, ma realistico” ha dichiarato.

La strategia REPowerEU si basa anche sul risparmio energetico, la diversificazione nell’approvvigionamento, e una accelerazione complessiva della transizione verde.

In questo quadro Bruxelles vuole anche aumentare la produzione di biometano fino a 35 miliardi di metri cubi e dare impulso all’idrogeno.

Per sostituire con idrogeno verde 50 miliardi di metri cubi di gas russo, occorrerà produrre in Europa 10 miliardi di tonnellate all’anno di idrogeno da fonti rinnovabili,m e ulteriori 10 miliardi di tonnellate verrebbero importate.

Ursula von der Leyen ha quindi preannunciato un pacchetto di misure regolamentari con cui promuovere la produzione di idrogeno verde (prodotto per elettrolisi dall’acqua). «Oltre a 9,3 miliardi di euro di finanziamenti provenienti dal NextGenerationEU _ ha detto _  daremo priorità a nuove iniziative, anche sostenute con aiuti di Stato. Entro l’estate vogliamo approvare progetti di interesse comune dedicati all’idrogeno con i quali promuovere investimenti industriali per 50 miliardi di euro».

Secondo Bruxelles, gli investimenti necessari ammonterebbero a 210 miliardi di euro. Sarebbero reperiti dalla riforma del mercato di scambio delle emissioni nocive (ETS) e da alcuni capitoli del piano NextGenerationEu (il Pnrr in Italia) non ancora spesi.

Anche l’Onu ieri ha rilanciato l’allarme sull’emergenza climatica. Il segretartio generale Antonio Guterres, commentando i dati del report  “Stato del clima globale nel 2021” dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), ha detto:  «Il sistema energetico globale non funziona e ci avvicina sempre più alla catastrofe climatica».

Secondo il report del Wmo la concentrazione di gas serra, l’ aumento del livello del mare, il riscaldamento e l’ acidificazione degli oceani – i quattro indicatori chiave delclima – hanno raggiunto nuovi livelli record lo scorso anno.

La temperatura media del Pianeta nel 2021 è stata di circa 1,11 gradi  sopra i livelli pre-industriali. La concentrazione di gas serra nell’aprile del 2021 ha raggiunto 419,05 parti per milione (ppm), contro 416,45 ppm nell’aprile del 2020: nello stesso mese di quest’anno,  ha toccato 420,23 ppm.

Il livello medio globale dei mari è invece cresciuto di una media di 4,5 mm all’anno nel periodo 2013-2021, raggiungendo un nuovo record nel 2021: è più del doppio del tasso di crescita fra il1993 e il 2002, quando era 2,9 mm all’anno.

Gli oceani assorbono il 23% delle emissioni di CO2 causate dall’uomo: l’anidride carbonica, reagendo con l’acqua marina, la rende più acida abbassando il suo ph. La reazione minaccia la sopravvivenza di organismi ed ecosistemi e di conseguenza la sicurezza alimentare, il turismo e la protezione delle coste: il rapporto della Wmo, citando i dati del comitato scientifico dell’Onu sul clima (Ipcc), registra che il ph della superficie oceanica è il più basso da 26.000 anni.

Secondo il GSE, solo il 30% dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico viene consumata, il rimanente 70% viene immesso in rete se l’impianto fotovoltaico è sprovvisto di accumulo. L’immissione in rete non è conveniente per cui si punta all’accumulo. Tra batterie per auto e batterie stazionarie la domanda di materie prime necessarie aumenta sempre di più. Al momento dipendiamo dalla disponibilità di grandi quantità di materiali facilmente reperibili e a basso prezzo ma non sarà così per sempre e sopratutto non sarà a lungo termine. Inoltre, non è determinato il quantitativo per raggiungere il primo obiettivo dell’economia circolare nonostante vi siano modelli di produzione, consumo e riciclo sempre più efficienti e prorogati nel tempo il più a lungo possibile. In questo scenario futuro la politica deve puntare strategicamente su più tecnologie che sfruttino risorse diverse, sovvenzionando la ricerca per svilupparle.

-Tra batterie per auto e batterie stazionarie la domanda di materie prime necessarie aumenta sempre di più. Al momento dipendiamo dalla disponibilità di grandi quantità di materiali facilmente reperibili e a basso prezzo ma non sarà così per sempre e sopratutto non sarà a lungo termine.-

Per quanto riguarda l’accumulo sto cercando di farmi una cultura in merito alle batterie al sodio. Se la cosa stuzzicasse la sua curiosità, la invito a fare altrettanto Perché se queste batterie riusciranno a mantenere anche solo una percentuale sensibile di quello che promettono la cosa potrebbe dare delle soddisfazioni interessanti. E non escluderei che in futuro la cosa possa riguardare anche le batterie di trazione per autoveicoli, in particolare tutti quegli autoveicoli per i quali si punterebbe ad avere un prezzo di acquisto più contenuto. Come vede, effettivamente, siamo solo all’inizio. 😉

Le batterie al sodio fuso sono una vecchia realtà, accantonate per l’alta temperatura d’esercizio. Da dimostrare la stabilità e l’affidabilità delle nuove agli ioni di sodio. Indispensabile puntare la ricerca su sole, acqua, idrogeno e ossigeno, come aveva profetizzato Jules Verne, ne “L’isola misteriosa” dove scriveva: “L’acqua sarà un giorno un combustibile. L’idrogeno e l’ossigeno di cui è costituita, utilizzati isolatamente, offriranno una sorgente di calore e di luce inesauribile”. Tutto questo è diventato realtà attraverso la ricerca sugli elettrolizzatori solari per produrre con l’idrolisi idrogeno verde ed ossigeno dall’acqua. Normalmente gli elettrolizzatori in grado di estrarre idrogeno ed ossigeno dall’acqua con il solo apporto solare arrivano a rendimenti del 20%. Nel fotovoltaico si perde energia, solo il 20% dell’energia solare si trasforma in energia elettrica con un elettrolizzatore solo la metà di questa diventa idrogeno. Sommando i due processi si ha una efficienza complessiva del 10%: una parte su dieci dell’energia solare catturata da un pannello fotovoltaico diventa idrogeno. La ricerca condotta dall’EPFL, la Scuola Politecnica Federale di Losanna, ha ideato un elettrolizzatore intelligente in grado di produrre grandi quantità di idrogeno pulito. Concentrando la luce solare, oltre ad utilizzare una quantità inferiori dei materiali rari e costosi necessari per la produzione dell’idrogeno. Il risultato di questa ricerca è installato nel campus dell’EPFL. https://www.youtube.com/watch?v=uj-xFUnN96k&t=10s Il processo di trasformazione dell’acqua in idrogeno ed ossigeno diventa sempre più efficiente e la tecnologia più flessibile e semplice. L’EPFL è sulla strada giusta lo dimostra l’analoga ricerca del Pacific Northwest National Laboratory che ha sviluppato la tecnologia Solar Thermal Advanced Reaction System (STARS) con il finanziamento del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e della Southern California Gas Company (SoCalGas). La tecnologia STARS consente la produzione di gas idrogeno rinnovabile non dall’acqua, bensì da gas naturale utilizzando energia solare concentrata, con una riduzione di oltre il 30% delle emissioni di CO2 rispetto alle tecnologie convenzionali. Le applicazioni immediate includono stazioni di rifornimento di idrogeno per veicoli a celle a combustibile. Attualmente, i prototipi del sistema di produzione di idrogeno STARS vengono testati sul campo con un concentratore solare a disco parabolico a Brawley, in California. La tecnologia è stata concessa in licenza da PNNL a STARS Technology Corporation (STC) e viene ulteriormente sviluppata nell’ambito di un progetto DOE statunitense guidato da PNNL, SoCalGas e STC. https://www.youtube.com/watch?v=uM4_-HwKvRs&list=PLN5KqDDPFOGNZWBYzRuSvH9IAdBdFqFAj&index=73

Il fotovoltaico serve. Serve per alimentare gli elettrolizzatori. La strada è tracciata. Ora tutto è possibile. Questa alternativa ci fa vedere uno scenario nuovo. Nei prossimi anni vedremo se l’idrogeno, i nuovi elettrolizzatori solari e le tecnologie di stoccaggio avranno un futuro che non avremmo mai immaginato.

Ad oggi, però, nessuna tecnologia permette di ottenere idrogeno verde a costi competitivi. E quello ricavato dal gas naturale non risolve nessuno dei problemi di fondo: emissioni e dipendenza da fonti fossili

Certamente, anche perché al momento c’è un problema di economia di scala. Intanto a Fukushima è in funzione l’Hydrogen Energy Research Field (FH2R), l’impianto da 10 MW, realizzato in Giappone dalla Toshiba, 1.200 Nmc di idrogeno solare all’ora, in grado di sfruttare i picchi di produzione rinnovabile (e, in un sistema integrato, l’eccesso di offerta in rete) per sintetizzare idrogeno a basso costo. L’idrogeno prodotto viene utilizzato per rifornire mezzi di trasporto, utenti domestici e industriali nella prefettura di Fukushima, nell’area metropolitana di Tokyo e in altre regioni.

https://www.youtube.com/watch?v=NXvpJsdmkQQ https://www.youtube.com/watch?v=b55YfSaILd0 https://www.youtube.com/watch?v=_0zwyrzWtmI https://www.h2v.eu https://cordis.europa.eu/article/id/159737-cheap-and-efficient-hydrogen-production/it

Per l’idrogeno blu, piuttosto che utilizzare il metano per combustibile, meglio impiegarlo scindendo idrogeno dall’anidride carbonica attraverso lo Steam Methane Reforming (SMR) o l’Auto Thermal Reforming (ATR) catturando e conservando l’anidride carbonica senza disperderla nell’atmosfera per impiegarla per sintetizzare i carburanti per il trasporto aereo e volare con gli E-Jet. L’obiettivo è noto: il raggiungimento dell’economia circolare nel mondo dei trasporti, essenziali per ridurre le emissioni di gas serra.

https://www.youtube.com/watch?v=4aHXZEepUfU https://www.youtube.com/watch?v=mtEKI1ZAmIc https://www.youtube.com/watch?v=vwgZC5I23-E

Caro Alberto, potrebbe interessarle la lettura di un piccolo libro, molto ben documentato, scritto dal professor Alassandro Abbotto. Si intitola “Idrogeno, tutti i colori dell’energia”. Ne abbiamo parlato anche sul nostro canale youtube in questo faccia a faccia fra Abbotto e Nicola Armaroli: https://youtu.be/YrNcZEGqtm4c

Grazie per la segnalazione (il video è paradigmatico).

L’obiettivo principale è la decarbonizzazione.

Detto ciò, non sono estremamente critico nei confronti del vettore energetico idrogeno perché si caratterizza per la possibilità di stoccaggio oltre a poter essere impiegato nell’industria, mobilità, riscaldamento attraverso la riconversione in energia elettrica o sprecato nei processi di combustione.

Purtroppo lo stoccaggio a temperatura e pressione ambientale non è redditizio in quanto l’idrogeno ha le caratteristiche di un gas con una densità scarsissima. Esemplificando, in condizioni standard la benzina ha una densità superiore ai 710 kg/m3, mentre l’idrogeno solo 0,09 kg/m3.

Inoltre, imprigionarlo allo stato liquido non è facile perché è instabile a causa della bassissima temperatura di ebollizione per cui per mantenerlo in questo stato è necessario sottrargli calore, il che implica il consumo di una certa quantità di energia.

La capacità di stoccaggio allo stato liquido comporta però la possibilità di immagazzinare e fornire grandi quantità di energia per unità di massa senza generare emissioni di anidride carbonica anche se viene sprecato durante la combustione e non impiegato nelle fuel cell per convertire l’idrogeno in elettricità.

L’aspetto intrigante nell’applicazione automotive è la quantità energetica per unità di massa.

Altro aspetto per me intrigante anche se legato alla combustione dell’idrogeno è l’impiego in automotive per alimentare generatori elettrici a microturbina con rendimenti di gran lunga superiori ai motori a combustione pistoni, bielle e manovelle.

https://www.youtube.com/watch?v=gRRDFxmuKk8

Unica soluzione al fabbisogno energetico è il NUCLEARE prima ce ne rendiamo conto e meglio è, gli altri sono pagliativi che oltretutto rinforzeranno l’economia cinese indebolendo nel contempo quella europea.

Sono d accordo , ma per fare il 30% di nucleare ci vogliono 7 10 anni , e nel mentre ?

Nel mentre si continua cosi’, da qualche parte energia elettrica pulita bisogna trovarla per ricaricare le Auto elettriche, e se davvero dal 2035 le macchine saranno solo elettriche non basteranno certo i pannelli fotovoltaici a fornire l’energia richiesta. La Francia produce il 70% del suo fabbisogno con il nucleare e intende espandare le sue centrali raggiungendo probabilmente il 100%, quella è l’unica strada praticabile ora, con i tempi richiesti ma praticabile, per non trovarci tra 10 anni a dovere mendicare ai Francesi (come già facciamo) la loro energia nucleare, tutto il resto sono favolette.

Gentilmente, lei sta dicendo delle castronerie che è meglio tenere per se! Primo perchè il carburante per le centrali nucleari non lo abbiamo in casa e quindi dipenderemo cmq da qualche altro paese nel mondo; secondo, non abbiamo ancora deciso dove mettere le scorie degli esperimenti dei test nucleari degli anni 60 figuriamoci se in un paese ad alto rischio sismico come l’Italia potremo stoccare tutte le scorie che ancora sono da stoccare e quelle future. Lo facciamo sotto casa sua? Ma mi facciailpiacere…..

Un paese come l italia non ha ancora trovato dove mettere le scorie radiattive generate dagli Ospedali . Sarebbe il momento una volta per sempre di farlo . Oggi acquistiamo energia nucleare dalla Croazia che ha un rischio sismico maggiore al nostro

Che p@lle con questo nucleare, due referendum vinti per non avere centrali in Italia, la politica sta’ premendo per ripartire no non ci servono perché anche partendo oggi prima di 20 anni con molto ottimismo non vedremmo un Wat prodotto ma avremmo speso milioni di €, mentre se quei milioni di euro li spendessimo per le rinnovabili già dopo qualche mese potremmo produrre energia elettrica, e fra 20anni avremmo di più della centrale e con carburante gratuito senza dipendenza dal estero.

Se ama tanto il nucleare può sempre trasferirsi di fianco a una centrale funzionante, ce ne sono molte in giro per il mondo ha l’imbarazzo della scelta.

Del nucleare, l’unica applicazione augurabile sarebbe stata la fusione termocontrollata dei nuclei di deuterio e trizio, isotopi radioattivi dell’idrogeno, ma i problemi di confinamento del plasma restano più o meno gli stessi di cui scrivevo nel 1975 sulla mia tesi di laurea “Energia pulita”. Anche il cosiddetto nucleare di ultima generazione comporta tempi lunghi di realizzazione, problemi di sicurezza antisismica e militare, di localizzazione e gestione dei siti, di controllo delle reazioni, di manutenzione, di continue ricostruzioni straordinarie degli impianti produttivi, di stoccaggio delle scorie radioattive, ecc. ecc., che ne rendono evidente l’anacronismo, inconfrontabile, soltanto per esempio, con la sopravvenuta possibilità di accumulo dell’energia elettrica fotovoltaica e con i continui miglioramenti delle batterie e dell’efficienza dei materiali, molto più saggiamente eco-compatibili anche per le generazioni a venire.

Pensi lei che se io fossi l’Enel la centrale nucleare me la farei direttamente in Francia con tanti saluti alle menate burocratiche italiane. Ma anche se fossi lo Stato Italiano per dirla tutta. Tanto in fondo cosa cambia? Se ci sono due paesi al mondo dove il confine all’atto pratico è poco più che una riga tirata su un foglio di carta sono proprio L’Italia e la Francia. Parlo per esperienza personale eh? Nessuna notizia di seconda mano. Sarebbe un’operazione win-win.

Non c’è tanto da inventare Alessandro: già oggi quasi il 10% dell’elettricità che consumiamo arriva dalla Francia.

Lo so, infatti. Ma non potendo farcene una in Italia per i ben noti e in fondo sacrosanti motivi, visto che la Francia farà altre sei centrali… perchè non sette allora. Poi chiaro che il discorso è lunghissimo, ci sono centomila variabili da far quadrare. Ma tra Italia e Francia si potrebbe fare.

Non solo in Italia e Franca: pensa che figata sarebbe una rete unica europea dell’elettricità che integri il nuceleare francese, l’idroelettrico alpino, il fotovoltaico del Mediterraneo, l’eolico del Mare del Nord. Come sarebbe facile ottimizzare il flusso delle diverse fonti e mantenerla in equilibrio.

Beh Caspita Massimo, quello sarebbe il fine ultimo! Diciamo che tu parli di strategia, io mi limitavo ad analizzare la tattica.

@Massimo Degli Esposti: magari anche un esercito comune, una banca unica, tasse uniche ecc… si chiamerebbe Europa nel vero senso del termine…vecchio sognatore 🙏 (“vecchio” nel senso “da molto tempo”)

/// che figata sarebbe una rete unica europea dell’elettricità che integri \\\ L’Unione Europea ci sta provando da anni https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=LEGISSUM:180402_1

Come segnalato dall’ottimo Luigi, pensate invece a quale percentuale di interconnessione europea (rilevata al 7% nel 2015) e a quanta autonomia dal gas russo – nonché dal nucleare francese – poteva oggi essere arrivata l’Italia se avessimo seguito lo stesso ritmo annuale degli 11 GW di potenza fotovoltaica installata nel corso del 2011…!!!

Si come no, le scorie poi dove le mettiamo a giusto ai posteri come hanno fatto con le precedenti che non sappiamo dove stoccare, e parte al estero è ancora costi per tutti, non sarebbe poi saggio per l’altro motivo un ventennio per metterla in funzione costi assurdi e rimaniamo sempre dipendenti dal estero, una figata così rimaniamo in balia del mercato estero e gli eventi li abbiamo sotto gli occhi, quindi anche no, poi in quel tempo e con quei soldi quante rinnovabili si possono fare 🤔 e sì potrebbe avere energia da domani in continuo aumento.

Vero meglio ciucciarsi un po’ di fossile tutti i giorni .

Cerchiamo di capire che vi sono diversi tipi di energia con diverse disponibilità . Il nucleare sempre disponibile ma difficilmente regolabile , potrebbe pensare sino al 30% Le Rinnovabili sono intermittenti e bisogna imparare ad usarle con sistemi di storage per bilanciare la disponibilità

Se leggevi tutto forse la tua risposta sarebbe stata più sensata, e non ripeto quello che ho scritto, vai a rileggere.

Il nucleare a fusione c’è già. Acceso in cielo. Gratis. Pronto subito. Disponibile per circa 5 miliardi di anni.

Ah, già, dimenticavo: siamo italiani e le cose ovvie, troppo facili, gratuite, senza bustarelle non ci piacciono!

In Italia, forse non tutti lo sanno, il Fotovoltaico nelle nuove costruzioni è obbligatorio dal 31 maggio 2011 per effetto del Decreto 28/2011 !! 😳

ecco il link del Decreto: https://newsenergia.com/wp-content/uploads/2012/05/Decreto-28-2011.pdf?fbclid=IwAR00JhtaxDPcEmpvP8Q3911TBpcuzqz3xn9YkOeZSEfbsHQIK3FC_j9-3yw

Legga bene il documento che cita. L’obbligo è relativo a una quota di fonti rinnovabili sul totale dei consumi di energia. Nessun obbligo di installazione di impianti fotovoltaici.

E’ vero ma allo stato attuale al Fotovoltaico non c’è alternativa. Nel 2012 iniziai la ristrutturazione di casa dei miei. Inizialmente prevedevo solare termico + fotovoltaico ovvero una duplicazione di impianti (e il solare termico ha bisogno di manutenzione), non ha senso, il sole è uno solo! Poi con la pompa di calore che riesce a scaldare l’acqua anche di inverno (con COP ridotto a 2-2,6), la soluzione finale è stata FV e NO gas. Il FV minimo poteva essere anche solo da 1kW ma per 3kW spesi 5.100€, per 1kW avrei speso 3.700€, una volta fatto l’impianto il costo dei pannelli è marginale. Feci 2 impianti da 3kW uno per ogni appartamento usando pannelli da 300W, di più non ce ne stavano. Behh, forse qualche nostalgico che col riscaldamento a pavimento o ventilconvettori mette caldaia a condensazione invece cha la pompa di calore e il solare termico anzichè il FV esiste ancora…

Mi spiace ma non è così. Il fotovoltaico è obbligatorio in funzione di una formula che tiene conto della superficie in pianta dell’edificio. “DLgs 28/11, ora in vigore, impone:

per nuovi edifici o quelli sottoposti a ristrutturazione rilevante, devono essere installati impianti per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili, di potenza P ≥ S/K (kW), dove S rappresenta la superficie in pianta del livello terra dell’edificio e K (m2/kW) è un coefficiente variabile in base alla data di richiesta del titolo edilizio, nello specifico:

Le dirò di più. Questa prescrizione sta per diventare ancora più restrittiva dal prossimo giugno per effetto di un nuovo decreto entrato in vigore a dicembre scorso (DL 198.2021). Sono un termotecnico e questa prescrizione è richiesta come elaborato progettuale (relazione ex L.10) da presentare assieme agli elaborati alla richiesta di concessione edilizia al Comune competente.

Mi rimetto alla sua competenza e la ringrazio. Quindi, almeno per l’Italia, l’eventuale direttiva europea è ininfluente?

Così come ha annunciato la Presidente sembrerebbe di sì. Ma attenderei a vedere i dettagli di questa direttiva anche perché le leggi Italiane che le ho citato (D28 e 199/2021 e non erroneamente 198 come ho riportato) sono già attuazioni di direttive Europee.

Massimo Degli Esposti “Colgo al volo la rara opportunità di ricevere un suo plauso” Ma sa che l’ho pensato anche io?????????? 🙂

NON SI POSSONO FARE RAGAZZI…. Ho già sentito Giorgetti ieri sera mentre usciva dalla trattoria LA MORECIOLA nel basso trevigiano. Si era visto con dei militanti per una cena ed è uscito presto perché sembra che le scarpe a Salvini non riescano proprio a fargliele. Non c’è verso di passare una cosa del genere —- DICO I PANNELLI FOTOVOLTAICI — perché li fanno in Cina e lui mette solo i soldi sull’Italia, anche i calzini “per diana!!!”.. se li fa fare a mano dalla Pia di Marostica che quando era giovane lavorava a cottimo per la Marzotto. Lui i pannelli fotovoltaici li vuole fatti in Italia perciò ha già detto che sta sentendo qualche amico di Torino (con la residenza all’estero) e dovrebbero organizzarsi per fare una mega fabbrica di pannelli in Campania ed hanno già in mente gli incentivi per evitare che si vendano celle straniere con troppo silicio. Poi.. sugli inverter ci stanno ancora lavorando perché è più complicato ma forse per il 2045 dovrebbero avere uno studio di fattibilità nero su bianco.

NO DAI RAGAZZI… Bastava mettere gli impianti fotovoltaici come trainanti piuttosto che trainati. Anche un bambino di tre anni lo avrebbe capito …. … prossimo parlamento … elezioni direttamente in asilo :)))

Guarda che , a parte le fette di silicio che bisogna acquistare all estero o fare un accordo con ST , magari a Catania , produrre pannelli fotovoltaici è tecnologia da serramentista che potrebbe essere facilmente implementata in Italia se opportunamente supportata . Inoltre considerati i noli sui container decuplicati ,si potrebbe riprendere alcune produzioni in Italia

Enel investirà 600 Milioni di euro di cui solo 118 arrivano da fondi europei per produrre pannelli fotovoltaici in Sicilia presso la fabbrica di pannelli solari 3Sun a Catania

comunque i Wafer di silicio diventano sempre più grandi e le celle dei pannelli sono state dimezzate(half cell) significa meno scarti per difetti , miglior resa del wafer a livello pannello miglior resa in caso di ombreggiatura minor costi di installazione (pannelli più grandi e più potenti)

insomma, prezzo per kW picco sempre basso

“stranamente” c’è un Matteo che definice i sultani poco democratici “mecenati rinascimentali” .. un altro Matteo “amico” di Putin ,in stile :”con la mafia bisogna convivere” ..

in tempi non sospetti , si diceva che intorno agli idrocarburi volavano mazzett.. , pardon , finanziamenti per “fondazioni” “culturali” legate ai partiti ..

poi si sa che idrocarburi e armi sono sempre andate a braccetto ; armi altra fonte importante di mazzett.., pardon , finanziamenti per “fondazioni” “culturali” legate ai partiti ..

con il “federalismo regionale” , pardon con il “nuovo feudalesimo” l’Italia oramai è una democrazia limitata controllata da un “pacchetto di controllo” ,di voti,come come nell’alta finanza pacchetto di controllo che ammonta a più di UN MILIONE di persone che vivono direttamente o indirettamente di politica nello stato, nelle “partecipate” ecc.. ecc..

questo stato di cose dura da troppi decenni , quella “scheggia impazzita” che è stato il m5s che poteva “rimescolare le carte” non ha fatto bene il suo lavoro ; sembra oramai “assimiliato” dal “sistema”

non ci resta che sperare nelle direttive Europee , o che la nave affondi il più presto possibile stile Grecia , per sperare in un nuovo rinascimento oppure cercare di andare avanti MALGRADO LA POLITICA , come abbiamo fatto sempre

i miei due centesimi di “pessimismo e fastidio”

Finalmente un’idea sensata! E ci voleva molto????

Sulle nuove costruzioni sarebbe da fare anche domani mattina. Chiaramente a questo mondo pasti gratis non ne esistono, però su tutto il discorso di una nuova costruzione il costo di un impianto fotovoltaico è tutto sommato marginale. Specie tenendo conto che se tenuta come si deve la cosa poi nel tempo finisce praticamente col ripagarsi.

Secondo me il problema potrebbe essere, almeno in Italia, il consumo di suolo che fra pochi anni renderá difficile trovare nuove aree edificabili (salvo demolizione di edifici pericolanti non piú ristrutturabili). Credo che sarebbe meglio estendere l’obbligo del fotovoltaico agli edifici giá esistenti abbinandolo ovviamente a forti incentivi (a scalare si capisce..)

Per l’amor del cielo, non potrei essere più d’accordo sul consumo di suolo. Dicevo solamente che sulle nuove costruzioni, qualsiasi esse siano, installare mentre si edifica un impanto fotovoltaico ovviamente non è gratis, ma ha un impatto marginale sui costi e di conseguenza sui prezzi finali di vendita. Estendere l’obbligo agli immobili già edificati in linea di massima sembra una buona idea, in realtà sarebbe molto più complicato. Nel senso che molti edifici potrebbero facilmente essere attrezzati, non pochi al contrario presenterebbero delle difficoltà più o meno notevoli o, per altri versi, un rapporto costi/benefici non del tutto favorevole. Quindi stabilire un obbligo generalizzato creerebbe più problemi che altro. Al netto delle buone intenzioni sarebbe tutto una deroga. Però portare avanti l’idea dove è fattibile sarebbe più che intelligente, tantopiù che ormai i pannelli ci sono anche colorati e l’impatto estetico si riduce tantissimo. Sui forti incentivi, anche qui sfonda una porta aperta. Se poi davvero “arrivano” le batterie al sodio di cui sto leggendo in questi giorni, anche i costi dell’accumulo dovrebbero ridursi notevolmente rispetto ai circa 1000euro al kw del litio.

Pienamente d’accordo, infatti la legge sul 110% voluta dal 5 Stelle andava in questo senso. Ovviamente, Draghi l’ha attaccata e peggiorata più volte, rendendone sempre più difficoltoso l’utilizzo e cercando di abrogarla. Del resto, loro sono i migliori…

Se hai una legge dove l ulitizzatore non è interessato all aspetto costi ,seppur intelligente , fa lievitare i prezzi , se fosse stata al 90% l utilizzatore sarebbe stato più interessato ad analisi prezzi

Iniziamo a coprire capannoni , caserme , scuole ,edifici pubblici . Questo non consuma suolo e da subito vantaggi

In Italia tutti gli edifici di nuova costruzione hanno già questo obbligo , basterebbe daire alle aziende la possibilità di scaricare dalle tasse qualcosa per l installazione del fotovoltaico. Per l idrogeno verde da rinnovabili è un grosso sogno , si può fare idrogeno verde se si è in eccesso di energia e ad oggi non è il caso L eccesso , purtroppo lo puoi avere solo da nucleare

Oggi l’obbligo riguarda i pannelli solari termici per la produzione di acqua calda, non quelli fotovoltaici per la generazione elettrica. O mi sbaglio?

NO, da tecnico posso dire che é obbliatorio una CERTE PERCENTUALE DI FOTOVOLTAICO, adesso non ricordo quanto in base alla superficie coperta del fabbricato, poi una certa quantità dell’energia consumata deve derivare da fonti rinnovabili (es. fotovoltaico, pannelli termici, pompa di calore etc)

Non sono un tecnico, quindi mi affido a quel che ho letto. Non mi pare che l’obbligo riguardi esplicitamente il fotovoltaico, bensì una quota del 50% almeno di energia rinnovabile per la produzione di acqua calda, raffrescamento e riscaldamento.Quota che scende nei centri storici, dove esisetono vincoli paesaggistici all’installazione di infrastrutture sui tetti. Alimentazione elettrica e gas per la cucina sarebbero invece esclusi dal calcolo. Qualcuno ne sa di più?

Mi sembra che a grandi linee sia come dici.

Si sig. Degli Esposti, credo proprio che lei abbia ragione.

Colgo al volo la rara opportunità di ricevere un suo plauso

É una percentuale che ho sentito definire come omeopatica. Fotovoltaico omeopatico…..

Ottimo, Io amo gli obblighi! Che schifo di idea! Se comprendo la necessità di agire in fretta con una soluzione efficace e tutto sommato anche fattibile dal punto di vista tecnico, mi aberra pensare che poi quelli pannelli andranno cambiati e/o comunque revisionati. Se al momento dell’acquisto per indorare la pillola di essere costretti a montarli magari sarà presente un forte incentivo, questo non è detto che valga per gli interventi futuri che ricadranno sulle tasche di chi lo ha installati pur non volendoli.

Non sarebbe la prima volta che i proprietari di una casa devono “aggiornare” l’immobile a loro spese (per fortuna spesso con l’aiuto degli incentivi) Si applica il principio che l’interesse collettivo prevale su quello individuale. Se non altro, nel caso del fotovoltaico, in genere i pannelli durano molti anni, l’elettronica un pó meno ma nell’insieme la manutenzione non dovrebbe essere molto assidua.

L’obbligo sarebbe per le nuove costruizioni. Lei è’ un impresario/costruttore o lavora quantomeno in genere con gli immobili? Io si per esempio, e trovo la cosa intelligente per come è stata esposta. Altrimenti è un obbligo che di fatto non la sfiora nemmeno. E la manutenzione dei pannelli solari, cioè un lavaggio una volta o massimo due all’anno, fatta tara merce in un condominio che lavora in trifase con minimo 15 kw installati se ha l’ascensore si ripaga ampiamente con le mancate spese di corrente elettrica. Francamente non vedo tutte queste criticità se le cose sono fatte bene.

Se si riferiva a me, no non lavoro nel settore edile (né mi occupo di fotovoltaico) In ogni caso spero di sbagliarmi ma ho paura che – a causa del consumo di suolo – i nuovi edifici dove installare i pannelli saranno un pó pochi e di conseguenza il contributo del fotovoltaico “immobiliare” sará troppo scarso per raggiungere l’obiettivo europeo.

Il consumo di suolo è un problema serissimo, tantopiù che ci sarebbe già un sacco di suolo “già consumato” e da recuperare. Spazio pet il “nuovo” a scapito del “vecchio” non ne manca. Il resto verrebbe da sè. Certo, se il legislatore crea delle condizioni tali per cui costa meno consumare nuovo suolo piuttosto che recuperare aree già usate e magari in rovina… 🙄

P.s. in realtà nella prima risposta mi rivolgevo a R.G. spiegandogli perche i suoi dubbi sull’obbligatorietà paventata non trovano un reale riscontro 😉

No, non rientro decisamente nella categoria! A quel che leggo però la commissione vorrebbe gradualmente arrivare all’obbligo anche per le persone fisiche nelle proprie abitazioni private. Piuttosto di un obbligo io sarei per un incentivo estremamente generoso che porta la persona di sua propria scelta ad installare i pannelli. In questo modo le spese per la manutenzione e/o ricambio ricadranno ad ogni modo su di essa, ma sarà stata una sua libera scelta e dunque non potrà recriminare alcunché a nessuno per i costi da sostenere nel corso degli anni.

Carissimo R.G., se davvero non ho letto male l’obbligo per i privati riguarderebbe solo ed esclusivamente le nuove costruzioni. Cioè le abitazioni edificate suppergiù dal 2029 in avanti. Ovviamente la cosa ha un suo impatto sul prezzo finale, ma come detto se pensata in sede di costruzione si può ritenere una miglioria dal costo tutto sommato marginale nel totale di quel che può costare un palazzo o anche solo una villetta. Una corretta manutenzione dei pannelli, salvo neve, tempeste di sabbia particolarmente fastidiose ed eventi di simile portata, generalmente consta in un paio di pulizie l’anno a voler essere veramente ligi. In realtà spesso basta una pulizia l’anno. Trovando la persona giusta ed instaurando il dovuto gentlemen agreement 😉, posso ipotizzare che la spesa per ogni singola pulizia, se parliamo ad esempio di una villetta, a buon senso non dovrebbe superare i €250 fatturati ad intervento. Tra i miei “omini” di fiducia non manca ad esempio la piccola impresa che si occupa di edilizia acrobatica. Detto anche l’uomo ragno e il suo ragnetto che lo segue a terra. 😂. Tra le tante cose che fanno c’è proprio anche quella di appendersi a una fune e vagare per tetti a pulire pannelli solari. Le assicuro che non chiedono cifre folli se sanno che dall’altra parte c’è uno corretto che le fatture le paga davvero. Tenendo conto che con un impianto da almeno 6 kW, magari installato con detrazione al 50%, in una villetta si può tranquillamente pensare di risparmiare almeno un migliaio di euro l’anno volendo stare prudenti, il saldo è ancora ampiamente positivo considerando una pulizia all’anno. Se invece parliamo di un condominio chi è in grado di installare anche 15 o 20 kW e perché no nell’ambito di un bel 110%, allora si può essere addirittura felici.☝️ Poi chiaro che i conti corretti si fanno sempre caso per caso

@Alessandro D: siccome mi sembra competente desidererei avere qualche delucidazione/link che mi approfondisca il “lavaggio” dei pannelli. Io ho 5,1kW dal 2013 e lo tengo monitorato confrontandolo con i dati da https://re.jrc.ec.europa.eu/pvg_tools/en/ non ho mai pulito i pannelli e non lo fanno tutti quelli che conosco. Il mio rendimento non ha subito apprezzabili variazioni, neanche quel benedetto -1% annuo, chiaramente con rendimenti altalenanti negli anni. Da mia figlia e da mia sorella (2 impianti da 3kW del 2018, pannelli quasi orizzontali, 5 gradi) ho provato a pulire i pannelli di mia figlia dopo una pioggia africana sabbiosa. In quell’occasione vidi un aumento del 10-15% (non ricordo bene). Al primo acquazzone di 4 giorni dopo si rimisero in pari i rendimenti. Lessi che non si dovrebbero lavare con acqua che, evaporando, rilascia il calcio che dopo 3-4 lavaggi è peggio della sporcizia. Il lavaggio dopo una pioggia africana sarebbe cosa buona e giusta ma non è programmabile da una ditta. Magari si programma la pulizia 2 giorni prima di una pioggia sabbiosa ahahah

Daniele carissimo, ma non ci davamo del tu? 😂 gli aspetti tecnici non li conosco benissimo nemmeno io. Il mio lavoro è far quadrare i conti e sovraintendere laddove necessario. Tagliando il più possibile passaggi e interposte persone, cosa che evita spese e costi. Quando mi rivolgo a un professionista prima gli faccio la radiografia e la tac per capire se ho a che fare con uno serio o no. Stabilito che il tizio è ok, poi però tendo a lasciarlo lavorare in pace e se vedo che lavora bene e il prezzo è corretto sono ben felice di delegare senza pormi troppe domande. Altrimenti diventerei matto. Sul lavaggio dei pannelli, effettivamente in linea di massima sarebbe decisamente meglio usare acqua demineralizzata. Esistono poi appositi detergenti e, se parliamo di professionisti, anche appositi “inserti” per idropulitrice. Il lavoro può essere tranquillamente svolto “fai da te” se i pannelli sono accessibili con facilità. Andar per tetti è già molto meno igienico se non si sa come muoversi e soprattutto se non c’è una linea vita. Di link che ti possono aiutare ne ho trovati diversi, ma sarebbero poi gli stessi che trovi scrivendo per esempio su google “come si puliscono i pannelli fotovoltaici”. Spesso chi fa edilizia acrobatica si occupa anche di queste cose. I prezzi ovviamente sono variabili, la cifra che ho esposto io è venuta fuori parlando con lo spiderman che conosco io. E ammetto: non escudo che quello potrebbe essere il prezzo “per me”. Ma nemmeno penso che si allontani troppo dall’ordinario. Diciamo che in linea di massima prevedere un lavaggio all’inizio della bella stagione può essere considerato il minimo di buon senso. Se poi si vuole farne uno anche a fine settembre-inizio ottobre non può che essere meglio. Poi chiaramente il grosso lo fa l’accessibilità degli stessi pannelli: dove bastano una scala adatta, uno spazzolone bello lungo e l’idropulitrice ci arriva bene… se uno ha il tempo lo può fare anche una volta al mese.

@Alessandro D: mi scuso per il Lei 🤩 Per confronto prezzi posso dirti che l’anno scorso spesi 1.150€ per una giornata di lavoro di 2 grondaisti che mi hanno pulito i pannelli … sotto, raccogliendo 3 sacchi di guano di merli, piccioni e tortore che mi avevano corroso un connettore (riparato a parte). Poi mi hanno montato delle grambialine sul perimetro per evitare che facessero i nidi sotto. Il vicino mi aveva detto che a primavera (2021) aveva contato più di 40 uccelli sul mio tetto. Mi sono informato anche sui dissuasori…nulla di affidabile, come per gli antizanzare 😟🤦‍♂️

Ciao Daniele, ovviamente non sono in grado di quantificare al centesimo il lavoro che ti è stato fatto, però a naso e senza ulteriori informazioni mi viene da dire che ti hanno presentato un conto un po’ salato. Chiaramente non so nemmeno se hanno lavorato in cordata piuttosto che sul ponteggio mobile oppure se hanno noleggiato il cestello, tre situazioni diametralmente opposte che possono portare a tre fatture completamente differenti. La mia personale e sindacabile esperienza nell’ambito dell’edilizia mi dice che mediamente, salvo competenza estremamente specifiche, quando un singolo operatore mediamente specializzato per una singola giornata di lavoro porta a casa 100-120 € per sua stessa ammissione si ritiene ampiamente soddisfatto. Poi chiaramente c’è tutto il discorso relativo alla movimentazione dei macchinari, quello relativo al pagamento di eventuali manufatti e della loro messa in opera, eventuale noleggio di ponteggi trabattelli cestelli e bracci meccanici… Insomma, tutto fa. però per arrivare a €1150 per far uscire due persone a fare un intervento di pulizia, o la questione era talmente incrostata da richiedere dei surplus veramente notevoli oppure hanno calcato un po’ la mano. Questo ti serva di lezione😂 per alcune considerazioni. 1) la manutenzione di qualsiasi cosa, laddove necessaria, più la fai con regolarità meno ti costa. 2) sapendo che un dato intervento di manutenzione lo devi fare con regolarità, sempre meglio partire in anticipo facendosi fare il maggior numero di preventivi possibili e andando a cercare, anche con un po’ di fantasia, tutte le persone che potrebbero farti il medesimo lavoro facendosi spendere il giusto, ma magari un po’ meno rispetto ad altri. 3) non aver mai vergogna di litigare ferocemente sul prezzo, anzi bisogna litigare ferocemente sul prezzo per principio. 😂 ma una volta stabilito il prezzo , se puoi, fatti la fama di quello che paga subito, senza fare storie e in contanti. Quando gira la voce che sei uno affidabile e corretto, tutti si rendono disponibili abbastanza rapidamente e il prezzo buono viene da sé. 4) Chi fa da sé fa per tre. Se appena sei in grado di fare un lavoro senza mettere a repentaglio la tua vita o senza essere costretto a spendere in attrezzature più di quello che spenderesti chiamando un professionista, impara ad arrangiarti da solo. Tieni sempre presente che il noleggio di qualsivoglia attrezzatura è un mondo colossale e spesso inesplorato. Potrei andare avanti ancora una mezz’oretta ma credo di avere già iniziato da un po’ ad annoiare tutti i nostri amici e quindi la pianto qui.

L’idea è molto buona. E’ vero che c’è la rogna del rinnovo, ma si ripaga col risparmio cumulatosi negli anni di buon funzionamento.

Per perfezionare l’idea, però, andrebbero anche fornite altre linee guida. Ad esempio aumentare l’efficienza minima obbligatoria degli edifici di nuova costruzione e sui pannelli imporre delle regole per il miglior orientamento (quindi dando delle indicazioni su come deve essere fatto un tetto che dovrà ospitare i pannelli) e per l’accessibilità per la pulizia degli stessi. Inoltre aggiungerei anche l’opzione per il minieolico, come alternativa al fotovoltaico.

Comunque l’idea della UE è corretta e la condivido.

-quindi dando delle indicazioni su come deve essere fatto un tetto che dovrà ospitare i pannelli-

Per l’amor di Dio Enzo… certe idee non evocarle nemmeno… mica che qualcuno ti ascolti davvero… 😂😂😂😂 già è un incubo così… metri quadri, metri cubi, volumetrie, concessioni, certificazioni, salc@770 salam@d044@… contentati se si mettono i pannelli… 😂😂😂

Sai com’è, Ale, le norme saranno anche un macello ma è anche vero che a volte si fanno far fessi. Penso al superbonus del 110% con i milioni di euro rubati allo stato perché la norma era facilmente aggirabile (440 milioni di euro a Rimini e 103 milioni di euro a Perugia). Se ad esempio la norma si limitasse a dire che il tetto deve essere ricoperto da pannelli e non da tegole, vedo già il costruttore furbetto che al posto del tetto ci fa un megabalcone o un giardino o addirittura un palazzo a piramide (o a grattacielo) che quindi non ha spazio per i pannelli. D’altro canto, è anche difficile stabilire una percentuale di autoproduzione in relazione ai metri quadri: 2 palazzi con la stessa base, uno di 5 piani e uno di 20, hanno 2 tetti identici per cui la percentuale di autoproduzione varia.

In soldoni: quando si scrive la norma, va scritta partendo dal presupposto che i costruttori faranno di tutto per aggirarla o per limitare gli impatti economici della stessa sui loro guadagni. E per evitare questo, non basta affidarsi al senso civico delle imprese …

Enzo 19 Maggio 2022 at 14:47 Rubati allo stato 🤔🤔 vai a vederlo le % poi ti accorgerai che erano bruscolini ma fa odience, il più è stato sul bonus facciate ed era al 90%

Mi chiedo perché non l’abbiano già fatto. Con qualche incentivo, certo, e non per forza 1000kw Basterebbe per il residenziale anche 2kw a famiglia per compensare tutti i consumi

Per chi vive in città è impossibile pensare a 2kW a famiglia. Io spingerei di più sulle costruzioni artigianali e produttive… chi fa solo un turno dalle 8 alle 18 avrebbe un auto-consumo spinto al massimo, tra l’altro… di notte non produce né consuma e questo farebbe del gran bene alla rete

Concordo , perché aspettare fino al 2029?

Ottimo un giorno (quando ancora guardavo la televisione) un esperto disse: se tappezziamo di fotovoltaico tutti i tetti italiani possiamo fornire energia a quasi tutta l’europa.

Perché poi lei si è concesso questo nomignolo? A me non sembra né caprone né tanto meno manicheo. Più che le imposizioni, credo ameremmo tutti sciogliere qualche grosso e dubbio laccio attuale. Ho fiducia che ci si arriverà, spero non tardissimo.

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